Responsabilità e rischi per il gestore del trasporto: strumenti utili per minimizzare il rischio

Cosa rischia il gestore del trasporto nell’esercizio delle sue attività? La risposta più corretta, per quanto sintetica, sarebbe: molto.

E d’altronde stiamo parlando di un ruolo di grande responsabilità, che di fatti rappresenta il vettore nell’esecuzione delle attività di trasporto. 

Il gestore del trasporto si occupa di scegliere i veicoli e di allestirli, gestisce la distribuzione dei carichi, verifica l’adesione ai protocolli, vigila sul rispetto delle norme di sicurezza del lavoro, suggerisce e impone l’impiego di strumenti ausiliari.

Nondimeno, si occupa della contrattualistica, della redazione della documentazione del trasporto, dell’analisi dei costi, della gestione del magazzino, della logistica. Inoltre, gestisce pratiche di revisione e collaudo, rispetta e fa rispettare gli obblighi imposti dal codice della strada.

L’area di maggiore responsabilità, considerando anche le peculiarità dell’attività di trasporto, è però la sicurezza dei lavoratori.

Ne parliamo qui, spiegando cosa rischia fattivamente il gestore del trasporto, introducendo le normative di riferimento e presentando gli strumenti grazie ai quali può abbattere questi rischi.

Rischi e responsabilità del gestore del trasporto

Come lecito aspettarsi vista la gamma di attività assegnate al gestore del trasporto, le responsabilità abbondano.

Per inciso, queste sono disciplinati da una lunga serie di normative, che agiscono a più livelli. E’ quindi utile menzionare queste normative (suggerendo un loro approfondimento) e solo successivamente parlare delle responsabilità e dei rischi che ne derivano. 

Le normative di riferimento

Ecco una lista esaustiva delle normative di riferimento in materia di responsabilità e attività del gestore del trasporto. 

  • Regolamento CE n. 1071/2009, decreto del Capo del Dipartimento dei trasporti, con esplicito riferimento alla parte 2 dell’articolo 4.
  • Decreto Legislativo n. 285/1992. Molto banalmente, il codice della strada. 
  • Direttiva 2014/47/UE, che parla delle norme tecniche circa il fissaggio del carico. 
  • Legge n. 81 del 2008, ovvero il Testo Unico sulla Sicurezza, che regola la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori sui luoghi di lavoro. 

Analisi dei rischi comuni

Passiamo ora a descrivere i rischi più comuni cui il gestore del trasporto può andare incontro. Rischi che, per inciso, sono prettamente di natura legale, visto il carattere gestionale della sua professione.

  • Violazioni delle normative sui trasporti. Esse comprendono il mancato rispetto delle leggi sulla sicurezza stradale, come il superamento limiti di velocità, la cattiva gestione dei tempi di guida e riposo per i conducenti, e il sovraccarico dei veicoli. Anche il mancato rispetto delle normative ambientali relative alle emissioni dei veicoli può comportare sanzioni.
  • Violazioni contrattuali. I problemi possono sorgere anche da inadempimenti contrattuali con clienti o fornitori, come ritardi nelle consegne o mancato rispetto delle specifiche di trasporto concordate.
  • Cattiva gestione della forza lavoro. Essa comprende la gestione non corretta dei diritti dei lavoratori, i quali coinvolgono orari di lavoro, stipendi, sicurezza sul lavoro. . La non conformità alle leggi sul lavoro può portare a cause legali e sanzioni.
  • Problemi assicurativi. Una copertura assicurativa inadeguata o assente per i veicoli, le merci e la responsabilità civile causa sempre significativi rischi finanziari in caso di incidenti o danni.
  • Responsabilità in caso di incidenti. I gestori dei trasporti sono spesso ritenuti responsabili degli incidenti che coinvolgono i veicoli o il personale. Il riferimento è alla responsabilità per danni a terzi, lesioni o decessi. 

Questi rischi si traducono spesso in sanzioni economiche e non di rado in sanzioni penali. Per esempio, per un sovraccarico di tre tonnellate si rischia di corrispondere (in solido con altre figure) fino a 1731 euro di multa. Senza parlare dei risarcimenti dovuti in caso di incidente, che raggiungono facilmente le decine di migliaia di euro. 

Perché dovresti sempre lavorare in sicurezza

Per quanto possa sembrare paradossale, i rischi più difficili da ridurre sono quelli legati alla gestione della sicurezza dei lavoratori.

A tal proposito, gli obblighi del gestore del trasporto sono sì disciplinati dalla normativa, ma sono anche suscettibili di una certa alea, dell’imprevedibilità che caratterizza le attività di lavoro formalmente pesanti.

Insomma, alcuni gestori del trasporto, anche in buona fede, anche se preparati, sono soggetti a rischi importanti.

Come rimediare? Come compensare le problematiche strutturali della gestione della sicurezza dei lavoratori?

Il consiglio è di dotarsi di strumenti ausiliari, che possano ridurre il coinvolgimento fisico dei lavoratori, che possano automatizzare parte della loro attività. Ciò permette infatti di:

  • Ridurre gli infortuni. Banalmente, adoperare strumenti ausiliari. E’ una conseguenza fisiologica, in quanto questi strumenti riducono l’impegno necessario in termini muscolari, di coordinazione motoria e concentrazione. 
  • Garantire a se stessi la sicurezza economica. Ridurre il rischio infortuni significa ridurre le probabilità di dover far fronte a cause civili (e spesso anche penali) che possono causare un esborso economico importante. 
  • Mantenere o implementare l’efficienza operativa. Ridurre il rischio infortuni, infine, significa anche garantire all’attività di lavoro una forza lavoro perennemente al completo. Per inciso, l’adozione di strumenti ausiliari per la sicurezza, proprio in quanto automatizzati, impatta positivamente sull’efficienza operativa. 

Un esempio di dispositivo ausiliario che migliora la sicurezza dei lavoratori? Il carrello saliscale elettrico. Ne parliamo nel prossimo paragrafo. 

I carrelli saliscale come minimizzatori del rischio

I carrelli scaliscale elettrici sono esattamente ciò che il loro nome suggerisce. Carrelli che consentono di trasportare su per le scale carichi impegnativi. Vengono impiegati nelle operazioni di trasporto e consegna, e si rivelano particolarmente utili quando l’ascensore è assente oppure non adeguato al contenimento di determinati carichi.

Si caratterizzano per la capacità di muoversi in autonomia, sulla scorta di gruppi di tre ruote o cingoli, alimentati da una batteria. All’operatore è richiesto un coinvolgimento fisico minimo. La forza fisica non serve, in quanto è sufficiente una leggera guida. 

Utilizzare i carrelli saliscale elettrici significa ridurre radicalmente il rischio infortuni in genere associato al trasporto manuale. Strappi, lesioni muscolari, contusioni sono solo un ricordo grazie ai carrelli saliscale elettrici.

La loro adozione, dunque, rappresenta un fattore di sicurezza non solo per i lavoratori, ma anche per il gestore del trasporto.

Il mercato dei carrelli saliscale elettrici è cresciuto negli ultimi anni. Solo alcuni brand, però, interpretano correttamente le esigenze dei trasportatori e degli spedizionieri, introducendo modelli sempre più avanzati, in grado di migliorare progressivamente l’esperienza d’uso e soprattutto specializzati per determinati tipi di carico.

Tra questi ci siamo noi di Mario Carrelli. 

I nostri carrelli saliscale fanno riferimento alle tecnologie più raffinate. Sono dotati di feature interessanti, che permettono di facilitare ulteriormente il lavoro di chi trasporta e consegna. Per esempio, alcuni modelli salgono e scendono in autonomia dai furgoni con il carico già installato. Altri sono in grado di agire nelle scale più strette. Tutti spiccano per la velocità e la solidità della presa.

Vi invitiamo pertanto a visionare la nostra offerta di carrelli saliscale elettrici. Ce n’è per tutte le esigenze: per il trasporto di elettrodomestici, mobili, armadi, serramenti e altro ancora. 

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