La gestione del rischio nelle operazioni di sollevamento e trasporto: una guida completa
La gestione del rischio nelle operazioni di sollevamento e trasporto è una questione cruciale per le imprese impegnate nella movimentazione delle merci finalizzata alla consegna o alla logistica.
I rischi riguardano in primo luogo i lavoratori, o per meglio dire le loro condizioni di salute, e in secondo luogo l’impresa. Coinvolgono inoltre tematiche etiche ed economiche in egual misura.
Insomma, non vanno sottovalutati. La guida che segue vuole essere un invito a valutarli nella loro globalità, ad affrontarli con razionalità e con efficacia.
Il rischio nelle operazioni di sollevamento e trasporto
Le operazioni di sollevamento e trasporto sono il fulcro delle attività di consegna e logistiche. Sono anche attività complicate, che richiedono la movimentazione di un gran numero di carichi, spesso e volentieri ingombranti e pesanti. Sono complicate anche perché inserite all’interno di un contesto produttivo, di una catena di attività che non ammette ritardi.
Alla luce di ciò, pongono in essere rischi per i lavoratori in primis, per l’impresa nella sua globalità in secundis.
I rischi per i lavoratori
I rischi per i lavoratori concernono la sfera della salute e della sicurezza. Movimentare carichi pesanti senza adeguata strumentazione significa mettere a repentaglio le articolazioni, il sistema muscolare e scheletrico.
I rischi di lungo periodo coincidono con l’usura e con l’affaticamento continuo di muscoli e tendini. Non a caso si parla di lavori usuranti, che tendono a ridurre la finestra temporale all’interno della quale il lavoratore gode di ottima salute.
I rischi immediati invece coincidono con gli infortuni. Questi purtroppo sono molto frequenti e sono rappresentati da strappi muscolari, lesioni tendinee o legamentose. E’ sufficiente perdere la presa su un carico per compiere movimenti bruschi e innaturali, con tutto ciò che ne consegue per l’integrità fisica.
I rischi per l’impresa
Se i rischi per i lavoratori sono importanti e facilmente intuibili, quelli per l’impresa non sono da meno. Questi possono riguardare l’aspetto economico e reputazionale.
Dal punto di vista economico, una cattiva gestione del rischio nelle operazioni di sollevamento e trasporto può causare da un lato richieste di risarcimento da parte degli operai, e dall’altro la perdita – ancorché temporanea – di forza lavoro. Dunque, un calo della produttività.
Un’altra conseguenza economica di una cattiva gestione del rischio è infine l’eventualità di subire sanzioni. Ciò accade quando la causa viene rintracciata dal mancato rispetto degli obblighi riportati dal Testo Unico della Sicurezza sui Luoghi di Lavoro (e leggi successive).
Dal punto di vista reputazionale, una inadeguata gestione del rischio e una frequenza superiore alla norma di episodi infortunistici può portare a disattendere gli ordini e quindi a una percezione di inaffidabilità.
Nei casi più gravi, l’impresa potrebbe acquisire una pessima nomea, ed essere riconosciuta come un elemento di rischio per i lavoratori. Con il risultato di essere evitata da questi ultimi (con tutto ciò che ne consegue per la completezza dell’organico) e di essere disprezzata da fornitori, clienti, stakeholder.
La gestione del rischio e le best practices
La gestione del rischio legato alle operazioni di sollevamento e trasporto dev’essere affrontata in maniera razionale, facendo riferimento da un lato al buon senso e dall’altro alle disposizioni di legge. In particolare, dovrebbe articolarsi nelle seguenti fasi.
La pianificazione preventiva
Con questa espressione si intende l’insieme di azioni che consente di prevedere i rischi e di adottare soluzioni per prevenirli, ridurre il loro impatto etc.
Il punto di riferimento, da questo punto di vista, è il DVR, ovvero il Documento di Valutazione del Rischio. L’elaborazione di questo documento è un obbligo di legge. Se disatteso, oltre alle conseguenze che abbiamo appena descritto, comporta il pagamento di sanzioni salate, nell’ordine delle migliaia di euro.
Il DVR contiene una descrizione accurata dei rischi connessi alle singole mansioni, sollevamento e trasporto inclusi, la presentazione delle azioni preventive e delle procedure ad esse collegate. Contiene infine soluzioni per la riduzione del danno.
La formazione del personale
La gestione del rischio nelle operazioni di sollevamento e trasporto dovrebbe prevedere anche l’adeguata formazione del personale, inteso qui non solo come forza lavoro operativa ma anche come dirigenti, quadri etc.
La forza di lavoro manuale dovrebbe essere istruita sulle corrette procedure per la movimentazione dei carichi in tutta sicurezza.
Il personale dirigenziale, che nella maggior parte dei casi – limitatamente all’argomento che stiamo trattando – si riduce alle figure preposte alla prevenzione e alla gestione del rischio, dovrebbe essere formato sulle procedure da eseguire per prevenire gli infortuni, per limitare i danni scaturiti da incidenti, per mettere il lavoratore nelle condizioni di tornare alle proprie mansioni in modo sicuro e rapido.
L’utilizzo di attrezzature sicure
Ovviamente, conoscenza del rischio e formazione rappresentano solo due aspetti della gestione del rischio nelle operazioni di sollevamento e trasporto. L’aspetto più importante è probabilmente la scelta delle attrezzature giuste, ovvero degli ausili (meccanici e non) che riducono il rischio di infortuni e i pericoli per la salute del lavoratori.
Il riferimento è ai macchinari che riducono l’uso della forza muscolare, che limitano il coinvolgimento del fisico. Per quanto concerne le attività logistiche, si parla di carrelli elevatori e muletti, i quali devono risultare adeguate alle sfide che il contesto pone dinanzi. Per esempio, alcuni depositi e magazzini si sviluppano in maniera tale da richiedere l’impiego di carrelli tecnologici, che possano operare in tutte le direzioni (es. carrelli quadrilaterali).
Per quanto concerne il trasporto delle merci, ovvero la loro consegna, il riferimento è soprattutto ai carrelli saliscale. Di norma, si impiegano quelli manuali, che costano di meno e sono più reperibili. Tuttavia, rappresentano una soluzione spesso raffazzonata, che riduce il rischio solo parzialmente. Proprio in questo contesto si inseriscono i carrelli saliscale elettrici.
Il ruolo dei saliscale elettrici nella gestione del rischio nelle operazioni di sollevamento e trasporto
I carrelli saliscale elettrici sono esattamente ciò che il loro nome suggerisce. Ovvero carrelli adatti al trasporto di merce, spesso ingombrante e pesante, capaci di percorrere le scale e soprattutto di farlo in relativa autonomia. Sono movimentati da gruppi di tre ruote e più raramente da cingoli. Vengono alimentati da batterie che possono vantare durate diverse, ma che in genere si pongono nell’ordine di centinaia di gradini.
i carrelli saliscale elettrici rappresentano uno strumento formidabile per la gestione del rischio nelle operazioni di sollevamento e trasporto in quanto riducono sostanzialmente a zero il coinvolgimento muscolare, oltre a efficientare le attività di movimentazione dei carichi.
I vantaggi nell’utilizzo dei saliscale elettrici
Alla luce di ciò, vale la pena approfondire i vantaggi dei carrelli saliscale elettrici. In particolare questi riguardano la sicurezza, la stabilità e la versatilità.
Sicurezza e stabilità
I carrelli saliscale elettrici rappresentano un fattore di sicurezza per i lavoratori. I motivi sono numerosi.
- Riducono il coinvolgimento fisico. Grazie ai carrelli saliscale elettrici, il lavoratore non deve sostenere il carico. In quanto “carrello”, è quest’ultimo a sostenerlo. In quanto “elettrico”, si muove sostanzialmente da solo.
- Non richiedono forza muscolare per essere utilizzati. A differenza dei carrelli manuali, che pure sono ancora molto diffusi, il carrello saliscale elettrico richiede al massimo una leggera guida, Insomma, non dev’essere trascinato su per le scale.
- Sono pensati per garantire stabilità al carico. I carrelli saliscale elettrici sono dispositivi tecnologici, che hanno attraversato varie fasi di sviluppo. I modelli in commercio sono in grado di svolgere le proprie attività garantendo sicurezza non solo agli operatori, ma anche al carico. In parole povere, mantengono su di esso una presa salda. Non di rado, si adattano alle forme e ai contenuti più svariati grazie a un design “a nodi”.
Adattabilità ai diversi contesti
I carrelli saliscale elettrici, o almeno i modelli più avanzati, sono in grado di performare nei contesti più diversi. Il riferimento è alla conformazione delle scale, che di tanto in tanto può dare filo da torcere. Pensiamo alle scale strette o che presentano angoli acuti, e che affollano ancora oggi buona parte degli edifici residenziali (specie quelli di vecchia costruzione). Pensiamo alle scale a chiocciola, o alle scale di metallo, che potrebbero essere omologate per le persone piuttosto che per i mezzi operativi.
Insomma, i carrelli saliscale elettrici rappresentano uno strumento efficace per ridurre il rischio legato alle operazioni di sollevamento e trasporto. Una garanzia per ridurre o azzerare il rischio infortuni, e che apporta benefici per il lavoratore e per l’impresa.