Sostenibilità ambientale nel trasporto merci: strategie e soluzioni per un futuro green
La logistica sostenibile è un modo di intendere il trasporto e la movimentazione merci finalizzato a ridurre l’impatto ambientale. Essa cerca di trovare una quadra all’apparenza complessa, visto il carattere energivoro delle attività logistiche. Nondimeno, è già praticata da molte imprese, e in maniera del tutto trasversale ai settori e al rango.
La verità è che sono disponibili soluzioni certo non facili da implementare, ma alla portata di tutti. Ne parliamo qui, fornendo una panoramica delle sfide che una logistica sostenibile pone dinanzi, facendo luce sugli approcci più efficaci, chiarendo il ruolo di alcuni dispositivi ad alto tasso tecnologico.
Il problema della sostenibilità ambientale nel trasporto merci
Il trasporto merci ha da sempre un problema di sostenibilità ambientale. ll motivo è semplice: la movimentazione delle merci avviene prevalentemente su gomma, quindi per mezzo di tir, camion e furgoni. Questi veicoli sono alimentati per lo più a benzina o gasolio, che come noto inquinano parecchio.
A testimonianza di ciò, segnaliamo il report “Transport and Environment” dell’Agenzia Europea dell’Ambiente. Secondo questo documento, e limitatamente all’Unione Europea, i trasporti sono responsabili del 25% delle emissioni di gas serra. Di questo 25%, il 72% è dovuto al trasporto su gomma.
Da questo quadro emerge dunque la necessità di imprimere una svolta green al trasporto merci. In primis, perché, come abbiamo visto, è proprio ad esso che si deve buona parte delle emissioni. In secondo luogo, perché un cambiamento del settore in senso green permetterebbe di incidere in maniera significativa sul problema emissioni a livello generale.
Il governo può intervenire mediante politiche di sensibilizzazione e incentivi. Allo stesso tempo, è innegabile che il cambiamento debba partire dal basso. La buona notizia è che i motivi per avviare un processo di trasformazione sono numerosi. Alla lunga, ridurre l’impatto ambientale paga, in quanto presuppone – o per meglio dire costringe – a una riduzione dei consumi e quindi di costi. Inoltre, è forte il ritorno in termine di immagine, vista la sempre più diffusa sensibilità green.
Logistica sostenibile: gli ostacoli da superare
Accanto ai motivi che giustificano un impegno in senso green, si segnalano alcuni ostacoli che si frappongono tra le aziende dedite al trasporto e i propositi di trasformazione.
- Cultura aziendale. Il riferimento è alla resistenza al cambiamento che caratterizza buona parte delle aziende, specie se consolidate e operanti da svariati anni. Si tratta di una dinamica fisiologica ma che può essere contrastata tramite un’attività di sensibilizzazione.
- Investimenti iniziali. I processi di trasformazione costano, a maggior ragione quelli di carattere radicale (come in effetti è la trasformazione in senso green). Giusto per far un esempio, possiamo citare la necessità di aggiornare la flotta aziendale con veicoli elettrici o ibridi.
- Inadeguatezza delle infrastrutture. Anche le deficienze infrastrutturali possono rappresentare un ostacolo. Il riferimento, in questo caso, è alla relativa rarità delle stazioni di rifornimento per i veicoli elettrici, per i veicoli a metano etc. Il quadro, tuttavia, appare disomogeneo. Alcune aree sono meno coperte di altre, e ciò rappresenta motivo di reticenza per le aziende che vorrebbero puntare a una logistica sostenibile.
- Problematiche tecniche. La tecnologia è percepita da alcuni come troppo acerba, almeno rispetto alle esigenze delle aziende che operano nel settore trasporti. Nella maggior parte dei casi, si tratta solo di un pregiudizio, ma tanto basta per sviluppare un certo scetticismo attorno al tema della logistica sostenibile. Il riferimento è, chiaramente, alla capacità di veicoli ibridi o elettrici di performare come i veicoli a benzina o a gasolio.
Le strategie della logistica sostenibile
Il modo più efficace per sciogliere queste riserve è maturare una spiccata consapevolezza sulle soluzioni green attualmente disponibili, e che alcune aziende hanno già introdotto. La verità è che la logistica sostenibile non è solo un buon proposito, ma un approccio serio, corroborato da prassi abbastanza consolidate.
L’ottimizzazione delle rotte
L’ottimizzazione delle rotte rappresenta una delle soluzioni chiave per migliorare la sostenibilità nel settore della logistica.
Questa attività consiste nell’individuare i percorsi più efficienti per la distribuzione delle merci, riducendo al minimo le distanze percorse e i tempi di viaggio.
Utilizzando algoritmi avanzati e sistemi di gestione del trasporto (TMS), le aziende possono pianificare itinerari che evitano congestioni stradali e sfruttano al meglio le infrastrutture disponibili.
L’ottimizzazione delle rotte comporta una riduzione significativa del consumo di carburante e delle emissioni di CO2, esercitando un impatto ambientale più contenuto.
Inoltre, la diminuzione del tempo trascorso su strada permette di migliorare la puntualità delle consegne, aumentando la soddisfazione del cliente e l’efficienza operativa.
L’ottimizzazione delle rotte è dunque una delle soluzioni che consentono di trovare la quadra tra sostenibilità ambientale e sostenibilità economica. Anzi, permette di raggiungere due obiettivi in un colpo solo: riduzione delle emissioni, riduzione dei costi.
La scelta dei veicoli
La scelta dei veicoli è cruciale per una logistica sostenibile, poiché, come abbiamo visto, i mezzi di trasporto sono responsabili di una quota significativa delle emissioni di gas serra.
La transizione verso veicoli a basse emissioni è fondamentale per ridurre l’impatto ambientale.
I veicoli elettrici, in particolare, offrono vantaggi significativi in termini di riduzione delle emissioni di CO2 e inquinanti locali, oltre a contribuire alla diminuzione del rumore nelle aree urbane.
Le aziende possono anche considerare l’adozione di veicoli ibridi, che combinano motori a combustione interna con motori elettrici, migliorando l’efficienza del carburante e riducendo le emissioni.
Ma la tecnologia di alimentazione non è l’unico elemento su cui fare leva. Infatti, si potrebbe agire anche sulla gestione dei carichi. Ovvero, considerare anche l’utilizzo di veicoli con capacità di carico ottimizzata, che permettono di trasportare più merci, riducendo il numero di viaggi necessari e, di conseguenza, il consumo di carburante.
Un altro ambito di intervento è dato dalla manutenzione regolare e dall’adozione di tecnologie aerodinamiche, le quali possono migliorare ulteriormente l’efficienza dei veicoli.
La digitalizzazione e l’internet delle cose
La digitalizzazione e l’Internet delle Cose (IoT) stanno trasformando radicalmente tutti i settori, e quello della logistica non fa eccezione. Ciò che più conta, lo stanno facendo in un modo che strizza l’occhio al tema della sostenibilità ambientale.
In particolare, la digitalizzazione consente di raccogliere e analizzare dati in tempo reale, permettendo una gestione più efficiente delle risorse e una pianificazione ottimale delle operazioni. I dispositivi IoT, come i sensori installati sui veicoli e nei magazzini, forniscono informazioni preziose sullo stato delle merci, le condizioni di trasporto e la posizione dei veicoli.
Questo livello di monitoraggio e controllo consente di ridurre gli sprechi, ottimizzare i percorsi e migliorare la tracciabilità delle spedizioni.
La gestione intelligente delle flotte, attraverso piattaforme digitali, permette di monitorare il consumo di carburante, pianificare la manutenzione preventiva e ridurre i tempi di inattività.
Un aiuto insperato: i carrelli saliscale elettrici
Perseguire gli obiettivi di logistica sostenibile significa intervenire anche sulle attività collaterali, il cui apporto in termini di emissioni è spesso sottovalutato. Per esempio, il carico e lo scarico delle merci.
In genere, si opta per la sponda idraulica, uno strumento che esercita un impatto ambientale superiore a quanto si possa immaginare. E’ vero, è alimentato per mezzo di una pompa idraulica, a sua volta alimentata da energia elettrica. Questa, però, viene prelevata dalla batteria del veicolo, che a sua volta è alimentata dal carburante fossile (banalmente, benzina o gasolio).
In una prospettiva di riduzione delle emissioni, oltre che di efficientemente delle operazioni di carico e scarico, può essere utile l’impiego di dispositivi particolari: i carrelli saliscale elettrici.
Questi sono progettati per il trasporto di merci su per le scale, rivelandosi essenziali per le consegne in appartamento o per la movimentazione di merci all’interno di magazzini disposti su più piani.
Tuttavia, alcuni modelli si caratterizzano per la presenza di features che ne ampliano il raggio d’azione. Il riferimento è alla funzione di auto-carico. In virtù di essa, il carrello, una volta assicurato il carico, sale e scende in autonomia dal veicolo.
Questa funzione risulta utile sempre e comunque, in quanto permette di attrezzare il carrello direttamente in sede. Allo stesso tempo, lo rende un eccellente sostituto della sponda idraulica, soprattutto se il carico, pur essendo pesante, non è eccessivo.
Il carrello saliscale elettrico viene alimentato mediante una batteria, dunque non fa uso – nemmeno indirettamente – di benzina, gasolio etc.
Ovviamente, un carrello non vale l’altro. Anzi, sono ben pochi quelli che possono vantare questa interessante funzione.
Tra i produttori che offrono carrelli di questo tipo spicca Mario Carrelli.
Noi di Mario Carrelli operiamo da quasi vent’anni nel segmento dei carrelli saliscale elettrici, calcando la scena da protagonisti e da pionieri. Nel corso del tempo, abbiamo introdotto nuove tecnologie, nuovi modi di intendere il dispositivi.
Ciò che più conta, coniughiamo efficienza e specializzazione. Abbiamo un carrello per ogni esigenza, dunque anche per il carico e lo scarico nell’ambito del trasporto merci.