Carico e scarico merci: come funziona, le normative, come ridurre i costi
Il carico e lo scarico di merci è un’attività più complessa di quanto si possa immaginare. Chi la svolge, deve trovare la quadra tra l’efficienza e la sicurezza, tra l’esigenza di perdere meno tempo possibile e la necessità di evitare rischi per se stesso, i pedoni e gli altri automobilisti.
Studiare il regolamento è dunque d’obbligo, se si vuole operare in fretta e bene. In questa guida forniamo un sunto, specificando cosa si può fare e cosa non si può fare. In conclusione, offriremo qualche consiglio per ridurre i costi, introducendo un dispositivo pensato per altre attività ma che può tornare molto utile anche per il carico e lo scarico di merci.
Carico e scarico merci: il regolamento
La normativa da prendere a riferimento per il carico e lo scarico di merci è l’articolo n. 158 del Codice della Strada. Esso in primo luogo fornisce una panoramica degli obiettivi che il carico e lo scarico dei merci è tenuto a raggiungere, e che ovviamente riguardano la sicurezza degli operatori, dei pedoni e degli automobilisti.
- La visibilità. Il Codice della Strada disciplina il modo in cui il furgone, il camion o qualsiasi altro veicolo impiegato per lo scarico e il carico dev’essere parcheggiato. In buona sostanza, il veicolo in questione dev’essere posto in maniera tale da garantire la visibilità per gli altri automobilisti. In caso contrario, si creerebbe una situazione di pericolo insostenibile.
- La circolazione delle altre vetture. Ovviamente, il veicolo dev’essere parcheggiato in modo da garantire il transito delle altre vetture. In parole povere, non può “bloccare la strada”, nemmeno per periodi di tempo limitati.
- La questione delle “sporgenze”. Infine, il veicolo non deve sporgere in maniera pericolosa, o essere dotato di strumenti che possano in qualche modo invadere la carreggiata, concretizzando una situazione di pericolo per pedoni, automobilisti, motociclisti, ciclisti etc.
Cosa non si può fare
E’ utile, giunti a questo punto, fornire una panoramica completa dei divieti di sosta imposti dall’articolo 158.
- Fermata e sosta dei veicoli sono vietate nelle vicinanze dei binari delle linee ferroviarie e tranviarie.
- E’ predisposto divieto di sosta per scarico merci nelle gallerie, nei sottovia, sotto i fornici e i portici in caso di visibilità ridotta.
- E’ predisposto il divieto di sosta sui dossi, nelle curve e sulle strade a rapido scorrimento.
- E’ vietato sostare davanti a segnali stradali e semafori, laddove ciò comporta un loro oscuramento o anche solo una riduzione della visibilità.
- E’ vietata la sosta nelle zone di intersezione (fuori dai centri abitati).
- E’ vietata la sosta sulle strisce pedonali e sulle piste ciclabili.
- E predisposto il divieto di sosta davanti ai passi carrabili e in seconda fila.
- È vietato sostare nelle aree destinate al mercato o nei luoghi designati alla sosta dei veicoli per persone invalide.
Le sanzioni, per chi disattende questi divieti, sono molto salate. Si va da un minimo di 41 euro a un massimo di 168 euro. In virtù del decreto legislativo n. 50 del 2017, nelle aree di probabile carico e scarico merci sono installati dispositivi elettronici in grado di rilevare nell’immediato la violazione dei divieti.
Carico e scarico merci: come ridurre i costi
Il regolamento del carico e scarico merci, come abbiamo visto, è molto severo e disciplina in maniera piuttosto precisa le modalità di carico e scarico delle merci. Ma è chiaro: il rispetto delle normative non basta. E’ necessario prendere provvedimento per efficientare il carico e lo scarico.
La domanda da porsi dunque è: come ottimizzare le operazioni di carico e scarico? Come renderle meno costose? La risposta è una: mediante l’automazione. Automatizzare queste operazioni significa ridurre i tempi e di conseguenza i costi, liberare capitale umano, il cui contributo può essere speso in attività che richiedono un diverso grado di coinvolgimento.
Quando si parla di automazione, il pensiero va alla robotica, e quindi a dispositivi complessi e fuori dalla portata delle aziende “normali”. In realtà, c’è una classe di dispositivi che spiccano non solo per la capacità di automatizzare (almeno in parte) determinate attività, ma anche per la sostenibilità. Dispositivi magari pensati per altre attività, ma che tornano utili anche per le operazioni di carico e scarico. Stiamo parlando dei carrelli saliscale elettrici.
Come i carrelli saliscale ottimizzano i costi di carico e scarico
I carrelli saliscale elettrici sono esattamente ciò che il nome suggerisce. Carrelli automatizzati che percorrono i gradini e nel mentre trasportano un carico. In genere, si muovono per mezzo di gruppi di tre ruote o cingoli (simili a quelli dei carri armati e delle ruspe). Sono alimentati a batteria, che può garantire un’autonomia più o meno ampia, ma in genere mai inferiore a qualche centinaio di scalini.
Sono facili da utilizzare, in quanto richiedono solo una leggera guida da parte dell’operatore. Soprattutto, ne basta uno, il ché segna una differenza importante rispetto ai dispositivi manuali.
A questo punto verrebbe da chiedersi: come contribuiscono i carrelli saliscale all’ottimizzazione delle operazioni di carico e scarico? Semplice: alcuni modelli sono attrezzati non solo per salire i gradini delle scale, ma anche le rampe o i gradini che separano il piano del terreno dal vano di un camion, di un tir etc. Inoltre, sono in grado di resistere alle sollecitazioni derivanti dalla guida e mantenere saldo il carico.
Un possibile utilizzo dei carrelli saliscale è quindi il seguente: l’operatore monta il carico sul carrello saliscale, questi “cammina” in quasi totale autonomia fino al vano del camion, che si mette in moto verso la sua destinazione. Una volta giunti a destinazione, il carrello saliscale scende dal vano così come è salito, con il minimo sforzo per l’operatore e nel giro di pochi secondi.
L’offerta di Mario
I carrelli saliscale elettrici sono sul mercato da alcuni anni, dunque l’offerta non lascia a desiderare, almeno sul piano quantitativo. Sul piano qualitativo è tutta un’altra storia. Solo alcuni modelli, infatti, presentano feature tecnologiche tali da giustificare l’impiego nella logistica, e che permettono di ottimizzare in primis le operazioni di carico e scarico, e poi quelle di trasporto in senso lato.
Tra i modelli più adeguati allo scopo spiccano quelli di Mario Carrelli.
Mario Carrelli è leader nella produzione di carrelli saliscale elettrici. Presidia il mercato fin dai suoi albori, adottando un approccio pionieristico teso all’integrazione delle più moderne tecnologie. Ciò si traduce in un’offerta costantemente aggiornata e all’avanguardia, nella messa a disposizione di modelli che coprono le molteplici esigenze dei clienti. Ebbene sì, anche l’esigenza specifica di ottimizzare le opzioni di carico e scarico.
Il riferimento è a quei modelli che si caratterizzano per la resistenza alle sollecitazioni, per la capacità di mantenere la posizione nonostante le forze centrifughe e centripete tipiche del trasporto su gomma.
Il prodotto di punta, per questo genere di attività, è il Mario Super SC215 SCF, il carrello che si autocarica sul furgone. Un carrello unico nel suo genere, che riunisce in un unico dispositivo le funzioni di una sponda idraulica, di un transpallet e – ovviamente – di un saliscale elettrico.
Il Mario Super SC215 si caratterizza per la portata eccellente, che può arrivare fino 250 kg. A ciò si aggiunge un’autonomia eccellente, pari a 1000 gradini e una velocità superiore alla media, pari a 20 gradini al minuto.